Uilm Alto Adige/Südtirol

Chi siamo

La UILM rappresenta, organizza e tutela i lavoratori e le lavoratrici dipendenti da imprese metalmeccaniche e dei cosiddetti settori affini: orafo, argentiero e odontotecnico
La Uilm, come si è già scritto, rappresenta, tutela e organizza i dipendenti metalmeccanici e dei settori affini.

Tutela e rappresentanza che si svolgono attraverso molteplici attività:

  • PREVIDENZA COMPLEMENTARE;
  • SERVIZI AGLI ISCRITTI E AI LAVORATORI,
  • CONTRATTAZIONE.

Un po di storia

La Uil nasce il 5 marzo del 1950 a Roma, quando 253 delegati provenienti da tutta Italia parteciparono al convegno costitutivo della Uil, l’Unione Italiana del Lavoro.

Nella dichiarazione programmatica approvata erano indicati i cinque punti che caratterizzarono e qualificarono l’azione della Uil sin dai suoi primi anni. Venne rivendicata l’indipendenza dai partiti, dai governi e dalle confessioni e venne valorizzata l’autonomia delle federazioni di categoria; la Uil si impegnò ad adottare un metodo democratico e si dichiarò favorevole alla ricerca dell’unità d’azione con le altre due organizzazioni confederali ed all’intervento su tutti i problemi di politica sociale ed economica.

Nonostante le difficoltà dei primi anni la Uil si affermò tra i lavoratori italiani, sia dei comparti privati che di quelli pubblici, superando i 400.000 iscritti alle fine del 1950.

La Uilm, intesa come struttura formata da lavoratori e lavoratrici del settore metalmeccanico, si consolida negli anni successivi alla fondazione, in particolare a partire dalla sua “roccaforte”: la Fiat a Torino. Nel 1958 alle elezioni delle Commissioni interne della società torinese la Uilm raggiunge 16.139 voti contro i 14.440 della Fiom Cgil e dei 7.360 della Fim Cisl.

Solo a partire dal 1966 la Uilm comincia a strutturarsi in modo diffuso e capillare sull’intero territorio nazionale. La fine degli anni 60 e i primi anni 70 con le grandi lotte per la dignità del lavoro e la democrazia in fabbrica vedono la Uilm pienamente protagonista con una costante crescita degli iscritti che giungono nel 1972 a superare le 114 mila unità. Nel 1973 la scelta dell’Unità sindacale e la costituzione dell’Flm – Federazione Lavoratori Metalmeccanici – vera punta di diamante del sindacalismo italiano, produce una scissione da parte di alcuni dirigenti e militanti della Uilm che costituirono la Uilm/Md.

Tale scissione tuttavia non arreca danni all’Organizzazione che anzi dal 1974 ricomincia a crescere attestandosi alla fine degli anni 70 intorno ai 140 mila iscritti. Le vicende degli anni 80, a partire dalla ormai storica vertenza Fiat, per proseguire con la rottura del patto unitario Cgil, Cisl e Uil avvenuta nel 1984, modificano profondamente i rapporti tra le Organizzazioni sindacali dei metalmeccanici. Il concomitante processo di profonda ristrutturazione dell’industria metalmeccanica comporta una riduzione, meno che proporzionale, degli iscritti che si attestano alla fine degli anni 80 sopra le centomila unità.

Gli anni 90 si aprono con un’ulteriore fase di ristrutturazione dell’industria metalmeccanica con forti espulsioni di manodopera.

Ancor prima che fosse d’uso comune il termine, la globalizzazione, nel settore metalmeccanico, già produceva effetti negativi sull’occupazione. Nonostante questo, la Uilm conta ancora su una base associativa di quasi centomila unità.

La nostra storia è stata segnata da grandi battaglie unitarie e da importanti conquiste sindacali, ma anche da forte dialettica e talvolta da profonde divisioni tra le categorie del settore metalmeccanico.

Ciò nonostante, proprio Fim, Fiom e Uilm nel 1987 definiscono un regolamento per l’elezione dei rappresentanti sindacali. che verrà poi fatto proprio, con le ovvie, opportune modifiche, da Cgil, Cisl e Uil.

I NOSTRI COMPITI

La Uilm, come si è già scritto, rappresenta, tutela e organizza i dipendenti metalmeccanici e dei settori affini. Tutela e rappresentanza che si svolgono attraverso molteplici attività:

CONTRATTAZIONE

La Uilm, insieme alle altre Organizzazioni sindacali di categoria, stipula ben 7 contratti collettivi nazionale di lavoro (Ccnl) che si applicano a circa 1,8 milioni di dipendenti e più precisamente:

– per le imprese metalmeccaniche e dell’installazione di impianti con le Associazioni datoriali aderenti a Confindustria, la Federmeccanica e l’Assistal, è il “contratto” per antonomasia perchè si applica a circa 900 mila dipendenti;

– per le imprese aderenti all’Unionmeccanica Confapi che riguarda un po’ meno di 400 mila dipendenti; – Il Ccnl per le imprese artigiane metalmeccaniche e dell’installazione d’impianti che si applica ai 380 mila dipendenti di questo settore;

– per le cooperative metalmeccaniche e dell’installazione d’impianti e per i circa 10 mila addetti di queste imprese tra lavoratori dipendenti e soci-lavoratori;

– per le imprese dell’artigianato orafo e argentiero che si applica a quasi 40 mila lavoratori dipendenti da queste imprese; – Il Ccnl per le imprese industriali orafe e argentiere che riguarda circa 10 mila dipendenti;

– per le imprese odontotecniche che si applica ai quasi 12 mila dipendenti di questo settore.

La Uilm a livello territoriale e/o nazionale segue, congiuntamente con le Rsu, le contrattazioni aziendali che possono riguardare sia l’istituzione di Premi aziendali e la definizione di normative aziendali che la contrattazione in caso di ristrutturazioni o riorganizzazioni aziendali.

PREVIDENZA COMPLEMENTARE

La Uilm, con le altre Organizzazioni sindacali, ha partecipato: – con Federmeccanica e Assistal, all’istituzione di Cometa il principale dei fondi di previdenza complementare della categoria e uno dei più grandi, per numero di potenziali iscritti, a livello europeo; Cometa conta attualmente più di 330 mila iscritti ed è già pienamente operativo;

SERVIZI AGLI ISCRITTI E AI LAVORATORI

Presso le sedi territoriali, la Uilm offre ai propri iscritti, assistenza sindacale e legale e, ricorrendo laddove necessario alle strutture e agli enti collaterali della Uil, consulenza previdenziale e fiscale.

LA UIL PROVINCIALE

La UIL (Unione Italia del Lavoro) è stata fondata il 5 marzo 1950 ed ha ripreso il nome di un’organizzazione sindacale esistente prima del fascismo.

Dopo la caduta del sistema totalitario fascista (1923 – 1944), che aveva cancellato le più importanti conquiste dei lavoratori (diritto di coalizione in sindacati liberi, diritto allo sciopero, riduzione dell’orario di lavoro, festa del 1° maggio), l’interesse prioritario della classe operaia è stato quello di ricostruire il movimento sindacale.

Durante la lunga battaglia del movimento clandestino della Resistenza (C.L.N = Comitati di Liberazione Nazionali), conclusasi con la caduta definitiva del fascismo e la liberazione del sistema totalitario (25.04.1945) venne stipulato a Roma nel giugno del 1944 con il; Patto di ROMA; un importante accordo politico tra i principali gruppi politici antifascisti (socialisti, comunisti e cattolici) Citiamo tre grandi esponenti dei su detti schieramenti che si sono particolarmente impegnati: Bruno Buozzi (ucciso dai nazisti nel 1944) che rappresentava il gruppo socialista; Giuseppe Di Vittorio che rappresentava il gruppo comunista; Achille Grandi che rappresentava il gruppo cattolico.

Con il Patto di ROMA venne fondata la CGIL unitaria (Confederazione Italiana del Lavoro) un unico sindacato che nacque dalla lotta comune contro fascismo e nazismo.

Dopo la seconda guerra mondiale (costata più di 50 milioni di morti) l’Europa fu divisa in due blocchi politici, quello occidentale con forte influenza americana, e quello orientale con forte influenza sovietica. Questa particolare situazione politica influì anche sulla ricostruzione del movimento sindacale.

Nel 1948, dopo la proclamazione di uno sciopero generale in seguito ad un attentato al deputato comunista Palmiro Togliatti, la componente cattolica si distacco dalla CGIL, fondando la; Libera Confederazione Generale del Lavoro la quale, nell’anno 1950, venne ribattezzata in; Confederazione Italiana Sindacati Lavoratori; (CISL). rigidità ideologiche ed il mancato rispetto del pluralismo inducevano la componente repubblicana e socialista nel giugno 1949 a lasciare la CGIL, nella maggioranza ormai comunista, ed a fondare la Federazione italiana del lavoro; ( FIL). Quest’ultima rifiutò, nel congresso del febbraio 1950, la fusione con la CISL la quale propagava esclusivamente idee cattoliche e il 5 marzo 1950 cambiò il nome in Unione Italiana del Lavoro (UIL).

Lo scopo che questa nuova organizzazione sindacale si prefiggeva era di fondare un sindacato laico, democratico, indipendente e pluralista.

In Alto Adige la UIL fu fondata solo due anni dopo, quando nel 1952 i rappresentanti della UIL nazionale crearono i primi contatti con alcuni gruppi di operaie e operai delle imprese metallurgiche della zona industriale di Bolzano.

Nel 1953 venne fondata la prima categoria, quella dei metalmeccanici (UILM), con una propria sede e dei propri organi direttivi. Poco dopo seguirono altre categorie esistenti tutt’oggi all’interno della UIL/SGK. Nel 1957 venne stipulato un accordo, firmato anche da rappresentanti nazionali, tra UIL e ASGB (Autonomer Sudtiroler Gewerkschaftsbund), con l’obiettivo di collaborazione tra le due organizzazioni sindacali provinciali e tra lavoratori di madrelingua italiana, tedesca e ladina. Entrambe le organizzazioni mantennero le loro strutture ed i loro organi direttivi, le sedi sindacali delle zone periferiche vennero unite, l’espletamento di pratiche sociali e previdenziali venne effettuato dal Patronato sindacale ITAL (Istituto Tutela Assistenza Lavoratori) della UIL.

Questa collaborazione durò 8 anni. La debole adesione della ASGB alle iniziative comuni indette dalle quattro organizzazioni sindacali durante l’autunno caldo del 1969 fu causa delle prime tensioni tra la UIL la CGIL e la CISL da un lato e l’ASGB dall’altro. Inoltre si manifestava una sempre più forte dipendenza dell’ASGB dal potere politico della SVP in Alto Adige ed una forte predominanza dell’interesse etnico nel suo orientamento generale.

Tutto ciò indusse la UIL, nel 1975, forte di una adesione cospicua di iscritti di madrelingua tedesca, a disdire l’accordo del 1977. Alla luce di tale nuova situazione e proseguendo nell’ottica, mai abbandonata, di costruzione di un’organizzazione sindacale plurietnica in provincia di Bolzano, in una conferenza provinciale, nel 1976, fu deciso di cambiare la denominazione da UIL in UIL/SGK.

Questo pur difficile e politicamente contrastato percorso di avvicinamento di lavoratrici e lavoratori di diverse lingue e culture è tutt’ora in fase di positivo sviluppo. Tali risultati rappresentano oggi un importante bagaglio, ricco di esperienze positive che fanno delle organizzazioni sindacali interetniche della provincia di Bolzano un fondamentale pilastro per la costruttiva e valida convivenza fungendo da baluardo contro gli opposti nazionalismi che, per vari decenni, hanno bloccato la vita politica di questo territorio secondo la logica della divisione etnica, di due società separate.

Oggi la condizione della UIL/SGK,(con circa 8700 iscritti) è di circa il 40% di madrelingua tedesca e ladine, circa il 55% è di madrelingua italiana ed il 5% sono cittadini comunitari e non. La confederazione UIL/SGK è costituita da 14 categorie, suddivise in tre grandi comparti:

Industria, Agricoltura, Artigianato Terziario (Banche, Commercio, Turismo, Servizi) Pubblica Amministrazione, Trasporti Pubblici e Privata. È ben organizzata la categoria dei pensionati (UILP) e la rete dei servizi offerti dal Patronato ITAL, dal CAF, dall’Associazione Asterisco e dall’ ADA-VRS.

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